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Anatomia della malinconia, L'.

Opera inglese di Robert Burton (1576-1640), pubblicata nel 1621 (ma se ne ebbero poi altre sei edizioni, progressivamente accresciute, dal 1621 al 1651). L'autore, sotto il nome di Democritus junior, compie una sorta di monografia completa sulla malinconia, considerandola, secondo la concezione rinascimentale, una manifestazione morbosa dell'organismo. Una lunga introduzione spiega e giustifica la scelta dell'argomento e il metodo della trattazione. La prima parte dell'opera analizza le cause e i sintomi della malinconia, ne descrive le fasi più caratteristiche e ne cita i casi più strani; la seconda si sofferma sui possibili rimedi, mentre la terza e ultima sezione descrive le varie forme di malinconia religiosa e amorosa. Numerosissimi sono le digressioni, gli aneddoti e le citazioni da fonti classiche, filosofi, scrittori medici del Trecento e Quattrocento, autori contemporanei. Filosofo, matematico e astrologo, Burton conduce il suo studio con umorismo, più o meno greve o pacato, e in uno stile originale. L'opera ottenne un'immediata popolarità e fu molto letta: oltre a una prosa piuttosto piacevole, gli scrittori dei secoli successivi vi trovarono una immensa quantità di citazioni e notizie di cui servirsi. Cadde in oblio nel Settecento, ma nell'Ottocento si destò intorno ad essa un nuovo interesse.